martedì 6 novembre 2007

distruzione e deturpamento di bellezze naturali? 2000 euro e amici come prima

Marmolada

Questo è quanto dovrà pagare di multa la società "Tofana - Marmolada S.p.A." riconosciuta ieri, dal tribunale di Trento, colpevole di "distruzione e deturpamento di bellezze naturali", per aver costruito nel 2005, durante i lavori del terzo tronco della funivia, una "strada" sul ghiacciaio della Regina delle Dolomiti, per portare a Punta Rocca operai e materiali.

La pena massima prevista dal nostro codice per quel reato è di euro 6.197.

dal quotidiano "l'Adige" di oggi, qualche stralcio dell'articolo a firma Bruno Zorzi:

"[...] «Anche se - ha ribadito con forza il legale della società funiviaria - noi non abbiamo creato danni al ghiacciaio! Questo lo dicono le stesse perizie del tribunale. Abbiamo accettato di pagare perché con qualcosa più di 2000 euro togliamo il reato».

[...] Per quanto riguarda invece i danni, in effetti, sentendo le deposizioni del climatologo «star» televisiva, Luca Mercalli e dal glaciologo Franco Secchieri , periti nominati dal giudice delle indagini preliminari, di danni permanenti il ghiacciaio della Marmolada non ne ha riportati. Secondo Mercalli è stata intaccato lo strato nevoso dell'anno e quello sottostante, quello che viene chiamato il «nevato», ma non il ghiaccio. «I mezzi usati - ha detto - non avrebbero avuta la forza». Certo è, invece, (e per capirlo basta guardare le foto scattate nell'agosto del 2005 dai militanti di Mountain Wilderness che lo denunciarono) che questa «strada» lunga 500 metri, in alcuni punti profonda tre metri, che è servita a portare a Punta Rocca da Serauta gli operai addetti ai lavori del terzo tronco della funivia, uno scempio lo è stato. Secchieri su questo non ha avuto dubbi, anche se ha ribadito che non s'è trattato di uno sfregio permanente. «L'impatto c'è stato all'inizio», ha detto. «In che termini di grandezza?» ha chiesto il giudice Forlenza. «Da 0 a 10 - ha risposto il glaciologo di Rovigo - direi sette»".

Il 3 dicembre a Trento si terrà l'udienza per la violazione dell'articolo il 181 del decreto sulle autorizzazioni in materia ambientale. In pratica avrebbero iniziato i lavori in assenza di autorizzazione.

Prosegue il giornalista:
"[...] «Se l'avessimo chiesta l'autorizzazione - ha affermato fuori dall'aula (l'avvocato della S.p.A N.d.f)- ce l'avrebbero data. Ma non è stata chiesta perché si è semplicemente fatto quello che si è sempre fatto. Anzi! Battendo le piste abbiamo fatto del bene al ghiacciaio». Ragionamento supportato anche dalla deposizione di Mercalli. L'avvocato Nicola Canestrini , difensore di parte civile, cioè di Mountain Wilderness, è, ovviamente, di tutt'altro avviso: «Alla fine tutto si riduce ad un abuso edilizio. Un cittadino che fa qualcosa in casa sua senza autorizzazione rischia di più di chi ha fatto una cosa del genere sul ghiacciaio della Marmolada!»"

"Gli alberi sono braccia che sostengono il cielo. Quando avremo tagliato l'ultimo albero il cielo ci cadrà addosso". E quando avremo distrutto per soldi tutto quanto ci circonda, dove li metteremo questi soldi? mangeremo soldi, berremo soldi, andremo su e giù in funivia su un pendio coperto di soldi.


1 commento:

  1. ...e pensare che, ad un pastore, hanno chiesto quasi 9.000€ di danni per aver pascolato in un incolto! la stima (assurda! si è calcolato quanto costerebbe piantare lì degli alberi, dove adesso ci sono solo erbe infestanti) è stata fatta dal perito del Parco del Po.
    nella maggior parte dei parchi fluviali italiani la pastorizia è fortemente osteggiata.
    ...e poi invece si leggono notizie come questa...

    RispondiElimina