lunedì 12 novembre 2007

Valorizzare la montagna

Marilleva 1400 (foto Diego)

A me la parola "valorizzazione" fa venire una strana orticaria. Che sia merito, fra l'altro, della foto che allego? Leggo sul quotidiano di Piacenza "Libertà" questa notizia:

"Sono già 240 le persone che hanno aderito alla neonata Associazione per la difesa e valorizzazione della montagna." associazione promossa dal vicesindaco Luigi Bertuzzi, che dichiara:

«Si apre una cava e loro contestano, si mette in opera una centralina idroelettrica per produrre energia e ricavarne un beneficio per la comunità e per l'ambiente e loro contestano. Ancora: si pensa di mettere un palo eolico per produrre energia e loro contestano, si pensa di realizzare un pezzo di strada più comoda e veloce lungo le valli e loro contestano, si pensa di realizzare qualche invaso per utilizzare l'acqua per fini agricoli e ambientali, nonché per ricavare redditi per la montagna e loro contestano.

In sostanza, agitano problemi che loro chiamano ambientali, promuovendo sul territorio montano solamente parchi e quindi habitat per animali selvatici (caprioli, daini, cinghiali e cervi) che creano danni, pericolo e disagi. E' degli ultimi giorni la notizia che i lupi stanno tornando sui nostri monti.

I cittadini della montagna, continuano a subire questi diktat dalle associazioni che costantemente lavorano per mummificare e ingessare la montagna, per farla diventare terra non adatta all'uomo ma solamente adatta ad ospitare gli stambecchi. Di questa situazione i montanari sono veramente stanchi».

Ma viene l'orticaria solo a me?

6 commenti:

  1. purtroppo spesso mi trovo tra i due fuochi: chi mi offre lavoro parla di valorizzazione, ma per me è importante prima di tutto aiutare chi in montagna ci vive e ci lavora. quindi non bisogna vedere la montagna come "parco giochi" per gli stressati della città...
    no ad "iniziative" distruttive come certe strade, funivie o costruzioni ad alto impatto (e scarsa utilità). però anche il lupo e l'orso sono un danno/pericolo per chi in montagna vuole continuare a vivere e lavorare. è facile parlare di questi temi pensando solo ai documentari che vediamo in TV, dove stiamo dalla parte della natura e degli animali. se vivessimo (e dovessimo vivere del nostro lavoro) lì dove l'orso distrugge le arnie, il lupo attacca il gregge... difficile dire "che bella, tutta questa biodiversità intorno a noi".
    in questo momento, per la montagna, la specie animale più importante da proteggere perchè in via di estinzione è l'alpigiano.

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  2. Quello che mi perplime nell'articolo che ho incolato e' il tono del tizio. Non ci vedo rispetto né per l'ambiente né per lee persone, solo arroganza. Diritti e non doveri.

    Per il resto hai ragione, e' un equilibrio difficile da mantenere che presuppone pianificazione a lungo termine, non sfruttamento momentaneo delle risorse e disinteresse per il futuro.

    Vedi per esempio quello che han combinato al mio paese. Ormai tutti lavorano nel turismo o nell'indotto, non c'e' nessuno che abbia problemi occupaazionali, sono tutti + o - benestanti. Pensi che questo porti a una moratoria? No, si continua a costruire alberghi, impianti di risalita, piste, strade, a importare mano d'opera da fuori, a distruggere e rovinare.

    Non voglio che la gente continui a vivere come 50 anni fa rompendosi la schiena a cavare patate senza riuscire a mettere insieme i soldi per far studiaare i figli. Ma non voglio nemmeno che fra 20 anni lassu' sia peggio che in citta'.

    E non sopporto l'ipocrisia di una Provincia che reintroduce forzatamente l'orso e contemporaneamente gli distrugge lo spazio vitale (es: nuovo collegamento Pinzolo-Campiglio).

    Discorso lungo e difficile eh. Compreso il problema della distruzione dell'identita' culturale di intere valli.

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  3. A me già che un quotidiano si chiama "libertà" mi sembra quasi offensivo.
    Leggendo il testo, in effetti, appare evidente il desiderio di sfruttare la montagna per fini apparentemente legati alla collettività, ma concretamente volti alllo sfruttamento, possibilmente fregandosene di ecologia, ecosistema e quant'altro.

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  4. Infatti, e' la stessa mia impressione.

    Sposto il ragionamento dalle mie parti: non abbiamo altro che l'ambiente da offrire, l'unica economia possibile che vada oltre alla sussistenza, che non si riduca a coltivare patate e poco altro, e' il turismo. Quando avremo distrutto la risorsa ambiente, cosa potremo offrire? Patate, appunto.

    E' un modello di sviluppo già visto e non solo in italia: prima turismo d'elite, quindi di massa con conseguente distruzione ambientale e culturale, colate di cemento e quant'altro, infine abbandono.

    E quando e' distrutta la cultura di un posto, il genius loci, non li recuperi piu'.

    PS: bentornato RoVino, com'è andata?

    Ho la tastiera balbuziente, chiedo scusa per come ho scritto il commento precedente :D

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  5. certi giornalisti... forse c'è troppa "libertà" veramente, ed in un eccesso di democrazia, scrive anche gente che non sa bene quello che dice ;-)

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  6. Merano è una cittadina che mi piace molto, ci vivrei credo senza difficoltà. Il festival è sempre un gran casino, difficile goderne dal punto di vista giornalistico, però per chi ha pazienza è un'ottima occasione per assaggiare parecchie cose buone.
    Ho conosciuto due dei rappresentanti di BBD (www.brennerbasisdemokratie.eu), con cui mi ero dato appuntamento per cenare insieme. Gente in gamba che ha a cuore il problema dell'alto Adige /Sudtirol, e cerca di affrontarlo andando oltre i problemi etnici.

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