domenica 23 novembre 2008

Pali, palle, cince e ciance

cincia_canederlo

Cinciarella (Parus caeruleus)

Equipaje è pronta ad agire ma chiede istruzioni, Marzia sarebbe pronta ma teme di allestire un ristorante per gatti, Enrica fa la sua parte come può nel centro di Milano, il gambero rotto sta già pregustando polenta e osei... la mangiatoia per pennuti interessa.

Dunque, algoritmo per la costruzione della mangiatoia fatta in casa a costo tendente a zero. Che da comprare in giro se ne trovano, anche in rete, saranno anche più belle della mia ma costano un occhio della testa, e non sono momenti, questi.

Qui le foto del risultato finale, che ci si capisce meglio con l'immagine sotto gli occhi.

Procurarsi un palo alto circa 2 metri, possibilmente liscio, in modo che le unghiette di chi sappiamo non facciano presa, abbastanza sottile da risultare scomodo all'arrampicata: 3 cm di diametro bastano, il mio è sovradimensionato ma quello avevo. Se non fosse abbastanza liscio, avvolgere gli ultimi 50 cm in un foglio di lamierino, di plastica liscia, insomma ci siamo capiti. Se il palo è di metallo risolve il problema del liscio ma per fissare la mangiatoia in cima ve la pelate voi, eh?

Piantarlo a mazzate nell'orto, in un posto che sia visibile da una finestra molto utilizzata (altrimenti che lo mettiamo a fare se non per goderci lo show?) ma a qualche metro da ogni supporto per gatti.

Procurarsi un sottovaso di plastica per cassette o per vasi molto grandi, ampio a piacere. Praticare sul fondo del sottovaso parecchi fori in modo che la pioggia non si fermi sul fondo che diventa un pantano (fare la prova sul lavandino di casa). Inchiodare solidamente il sottovaso sul palo. Se il sottovaso è bello grande e sporge molto dal supporto l'eventuale gatto che abbia scalato il palo della cuccagna si troverà in serie difficoltà a superare il "tetto" (i climber mi capiscono bene, vero? :P)

passeri

La banda di teppisti (stava nevicando, ieri :)

Non è finita: i nostri adorabili uccellini sono dei veri porcelli: ogni tanto bisogna far pulizia alla mangiatoia. Per non dover smontare ogni volta tutto l'ambaradan non metto il becchime direttamente nel sottovaso ma in scodelline di plastica (gli imballaggi per cibi del supermercato vanno benone) a loro volta forate e appoggiate nella mangiatoia su un rialzo di qualche genere (quattro sassetti piatti agli angoli, dei legnetti, insomma vedete voi) in modo che scorra l'eventuale pioggia.

Mi rifiuto di costruire anche il tetto, se piove si procurino l'ombrello, che sarà mai. Se nevica portino mezza giornata di pazienza che andrò a spalarla via, e poi in città non nevica quasi più. Per riempire la mangiatoia, il grande vaso rovesciato della foto per scala, o amico alto a disposizione se siete gnomi come me. Il tempo per costruire l'aggeggio è inferiore di quello impiegato per leggere fin qui come si fa.

Le gatte, dopo un paio di tentativi, si comportano da "è acerba l'uva", sanno di non arrivarci e se ne disinteressano.

Cibarie: pane vecchio sbriciolato, briciolame vario, l'immangiabile torta di zia Caterina, croste di formaggio a pezzettini, avanzi di pastasciutta, avanzi di polenta, mangiano quasi di tutto, paiono galline. E, ovviamente, semi misti, con una netta preferenza per quelli di girasole. Li trovo in sacchetti da un chilo all'esorbitante costo di 2 euro, al supermercato Despar; nei negozi per animali a un po' meno ma sempre carucci, per esempio nel negozio in cima a viale Venezia; a meno della metà sfusi al mulino Silbernagl al ponte di Sant'Antonio. Ai non bolzanini non so che dire. La LIPU li mette in vendita sul sito a pacchi da 4 chili a 14 euro. Mi pare letteralmente una follia: quando si è sparsa la voce, 4 chili di semi se ne vanno in 10 giorni.

merlo_caco

Ne lascio sempre qualcuno per loro sull'albero.

Frutta: qualche acino d'uva, i merli van matti per i cachi, mezza mela. Sì la preferiscono "iniziata" i pigroni.

Poi le palle di grasso da appendere in giro, adorate dalle cince, che da un po' sanno usare anche i passeri. E qui ci starebbe un bel ragionamento di etologia su come i pennuti si trasmettono il sapere fra generazioni.

Equipaje, fare in casa le palle di grasso e semi è da suicidio, davvero. Ho provato con lo strutto ma fa un po' schifo, la casa puzza da schifo, e soprattutto viene uno schifo. Io le trovo fatte al mulino di cui sopra al prezzo più vantaggioso, altrimenti nel negozio di animali a 4 euro 11 palle. Wildlife shop sul sito le vende a 3 euro per 6, LIPU a confezioni da 6 a 3,5 euro/confezione. Caro ma spero serva anche per finanziare qualche oasi.

Cmq se vuoi, puoi mettere pallettine di strutto, anche burro eh, o di altri grassi animali, a cucchiaini, mescolati a semi nella mangiatoia. Per vedere le cince appese puoi costruire delle retine con arachidi, nocciole, noci sgusciate. Le retine delle confezioni di aglio al super, degli scalogni (che non sono bianche) per esempio. Oppure collane di arachidi con buccia infilate su spaghi.

Poi bisogna portare un po' di pazienza e sperare che si accorgano di noi. E pian piano ci si adegua alle loro preferenze, si impara a capire cosa desiderano i nostri ospiti che, pare strano, ma non dappertutto gradiscono gli stessi menu.

verdone_bega

Verdone attaccabrighe

Lati spiacevoli, poi non ditemi che non vi avevo avvertiti ;) : i nostri dolci passerotti cagano come una mandria di mucche, tenete le mangiatoie lontanine dal balcone, dal posto macchina, dallo stenditoio, dal davanzale del vicino. In primavera toccherà ramazzare un cumulo di bucce vuote di sementi varie che tappezzano per un raggio di 3 metri attorno. Ogni tanto arrivano i piccioni, Enrica, si. Se arrivano loro non resta niente per gli altri e sono antipatici anche a me. Ho risolto... con la cerbottana: un tubo da elettricista caricato a bacche di bagolaro, di sorbo,  sai come si faceva da ragazzini? Non fa abbastanza male da ferirli ma abbastanza per tenerli, alla lunga, lontani.

Lati negativi ampiamente sopportabili mi pare; in compenso passo un sacco di tempo a sbirciarli. Ho appeso un canederlo a un rametto dell'alloro davanti alla finestra dello studio: basta alzare gli occhi per vedere una cincia appesa, è bello e rasserenante.

verdone_magna

Verdone (Carduelis chloris chloris)

PS: le foto non sono splendide, sono sempre fatte attraverso i vetri in più con poca luce e sotto una nevicata.

8 commenti:

  1. Belle foto Francesca. Qui da me in pianura padana, non c'è quella gran varietà di uccelli che puoi vantare dalle tue parti. In compenso ce ne sono di notturni. Poche sere fa una giovane di civetta è scesa lungo la canna fumaria del camino ed è entrata in sala. Poveretta si era molto spaventata e si era accucciata in un angolo del soffitto. Anna dormiva sul divano, Irene era sopra nella sua stanza. Torno a casa, accendo la luce e cosa ti trovo..... una civetta impaurita che svolazza per casa. Poi ha preso la tromba delle scale , c'è voluto un po' e tutte le finestre e porte aperte per dargli la libertà. A proposito di pali, palle, cince, nella casa in montagna abbiamo fatto qualcosa di simile. Hai provato a fare un lunga collana di noccioline (bucandole ed infilandole con ago e filo) e poi appenderle. E' uno spasso vedere passeri, cincie, merli ecc. che si dannano per procurarsi la nocciolina dentro al guscio.
    Ciao Guido

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  2. Ma dai, la civettina in casa! :)

    Pare che il camino sia pericoloso per gli strigidi, so di un piccolo di gufo sceso per quella strada e trovato appollaiato sulla testiera del letto con gli occhioni sgranati e una serie di orme nere sul piumino :D

    Non hai gatti vero? Non sto a raccontarti il rodeo quando mi è entrato un pipistrello in studio, prima per isolare le gatte che parevano impazzire, poi per prenderlo senza ferirlo e senza farsi mordere le mani e liberarlo.

    (Nono, guido, le foto fanno un po' schifo questa volta)

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  3. Il tempo impiegato per leggere sarà anche superiore a quello di costruzione dell'aggeggio ma siccome io ho iniziato a sorridere alla prima riga e non ho ancora smesso (e son qui da un pezzo :) per me potresti andare avanti ad libitum :))

    Post da incorniciare ed appendere (meglio se su palo antigatto, si sa mai).
    E la foto di merlo/caco è una bellezza, non seccare ;)

    Grazie di cuore, Madame :)***

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  4. Francesca,
    il gatto ce l'ho ma è un libero pensatore, oltre che un pensionato. Lui di solito in casa ci viene solo per mangiare e d'inverno quando fa freddo, di notte. Per il resto è in giro nei campi, dietro casa o nel cortile dell'asilo di fronte. E' diventato il beniamo dei bambini....L'unica cosa che ha combinato da piccolo era entrato nel giardino della vicina che ha un pastore tedesco, Paco, il gatto, non era ancora "sgamato" e quindi è scappato salendo su un albero. Noi non eravamo in casa hanno dovuto chiamare i pompieri per tirarlo giù..... Ma quello era un periodo in cui i pompieri erano di casa da noi.... nel giro di pochi mesi un incendio in cucina ed uno in tavernetta...... Tutto finito bene. Ciao Guido

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  5. le foto *sono* splendide! WQui a Milano c'è la neve e la sera, prima di andare a nanna, il mio ultimo pensiero è mettere briciole grandi e piccole per gli uccellini.

    Io metterei una mangiatoia vera, figurati, ma io ho due cane che, anche se ben nutrite, mangerebbero anche i sassi ed entrambe sono cacciatrici formidabili, una per sfizio l'altra di natura;

    2) a loro "piace" cacciare e stare sul terrazzo a fare dispettucci di ogni tipo

    Però a onor del vero la grande ha solo odorato un povero uccellino quasi implume che è morto male, impigliato fra le reti che proteggono le piante, e che ho provveduto subito a togliere. Non me ne sono accorta, ci sono stata malissimo. Mi sento male e in colpa, me l'aveva detto un giardiniere al negozio di piante ma non ho pensato che si potessero impigliare! Povera bestia. Quanto male facciamo loro, anche senza volerlo.

    Ciao Francesca, ti ho già detto che hai un blog bellissimo ma te lo ridico.

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  6. Enrica, ancora grazie :)

    A volte mi viene il dubbio di essere troppo frivola, di questi tempi. Che senso ha parlare di cince, pettirossi, gatti, montagna, ambiente mentre ci stanno togliendo ogni spazio di liberta' e il regime avanza? mentre troppi amici rischiano il posto di lavoro e i loro figli il posto non lo trovano?

    Mi ha un po' consolata il gambero rotto: "Non è strappandoci i capelli ed intonando treni che riusciremo a liberarci di questi infami. Si combatte meglio se si riesce a rimanere quel che si è, senza smettere di coltivare la propria cultura (anche quella materiale, non di minore dignità), da contrapporre alle mostruosità che ci circondano. Quel che mangio e quel che bevo fanno parte di me quanto quello che penso, e sono sempre più affascinato da quanto le due sfere si possano influenzare l’una con l’altra." commenta in un suo post.

    Cerchiamo di restare quelli che siamo che gia' non è semplicissimo.

    Una carezza alle tue cane da me e un raspone sul naso dalle mie ventunghie ;)

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  7. Guido, una delle mie gatte sembra la fotocopia del tuo: sempre in giro a farsi coccolare da tutto il quartiere, a mangiare in 100 case, a caccia di ogni essere semovente dei dintorni. Anche adesso che sta nevicando. Poi rientra con zampe infangate impresentabili e rende impresentabili anche casa.

    L'altra... eccola li' acciambellata sul piumino e la si sente ronfare fin qui.

    Gatti! :)

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