martedì 30 settembre 2008

Paradiso perduto :-D

catinaccio_cropres

Catinaccio. Qui doveva scendere la nuova pista

«Diventerà un paradiso dello sci» un corno!

Premesso

- che al comune di Nuova Levante è stato presentato dalla società Latemar Carezza Srl” un progetto per la realizzazione di un nuovo impianto di risalita tra la malga Moser e la Roda de Vael

- Che questo impianto invade la cosiddetta zona di protezione del progetto UNESCO “Dolomiti patrimonio dell’Umanità”

Il consiglio della Provincia autonoma di Bolzano impegna la Giunta provinciale

A NON AUTORIZZARE LA REALIZZAZIONE DI UN NUOVO IMPIANTO DI RISALITA SUL CATINACCIO TRA LA MALGA MOSER E LA BASE DELLA RODA DE VAEL”.

Firmato: Riccardo Dello Sbarba, Michl Laimer.

"E’ stata una seduta rocambolesca, quella del Consiglio provinciale di oggi in cui è stata approvata la nostra mozione contro la nuova pista progettata sul Catinaccio. Emendamenti, interruzioni, rissa nel gruppo Svp e alla fine il voto: 23 sì per la nostra proposta di bocciatura del progetto presentato dalla “Latemar-Carezza Srl”. 2 i no e 2 gli astenuti. Una parte della Svp, quella legata all’economia, è scappata via dall’aula al momento del voto: Durnwalder, Mussner, Frick ed Hermann Thaler."

Continuate a leggere la cronaca della tempestosa seduta del Consiglio Provinciale di Bolzano sul blog di Riccardo Dello Sbarba, perché merita! E anche lui merita una pacca sulle spalle :)

So molto bene come funziona un'assemblea rappresentativa, i suoi meccanismi interni e so che quel che si vede da fuori è una piccola parte di quel che succede dietro le quinte. Ma mi sarebbe piaciuto essere su in piccionaia a vedere. Sono curiosa di vedere come commentano domani i giornali locali.

Comunque sia, io intanto stappo! ;)

(Se non sono chiari i riferimenti, i rapporti di forza, il personaggi, chiedete nei commenti che sono felice di spiegarvi. Comunque, qui l'antefatto.)

Vanzes vergot?

gatto

'azzo vuoi? stavo dormendo, IO! Bolzano, Via Bottai.

domenica 28 settembre 2008

Rename Locatelli

locatelli

Dolomiti di Sesto, rifugio Locatelli/Innerkofler (sisi c'è, là in mezzo alla foto. Della serie "aguzza la vista", Settimana Enigmistica. In grande si vede meglio)

Ci sono voluti 100 anni per rimettere le cose, parzialmente, a posto e fare giustizia. Alla fine della prima guerra mondiale il Südtirol diventa Alto Adige, e all'avvento del fascismo tutto quanto era tedesco viene italianizzato, tutti i Sepp sono diventati Giuseppe, i Karl sono diventati Carlo, la lingua tedesca messa fuorilegge, le scuole tedesche chiuse, tutti i rifugi dell'Alpenverein espropriati, ribattezzati e assegnati al CAI.

lavaredo

Rifugio Locatelli/Innerkofler alle Tre cime di Lavaredo. Postacci eh :) (foto Val)

Le rovine della Dreizinnenhütte alle Tre cime di Lavaredo, attorno al quale si era attestato il fronte, vennero destinate al CAI di Padova (che tuttora lo gestisce) che lo ricostruì, ampliò e dedicò alla memoria di Antonio Locatelli; aviatore bergamasco, famoso per le sue imprese, apprezzato anche da Gabriele D'Annunzio insieme al quale fece il famoso volo su Vienna, morì in Etiopia nel 1936. Che, per quanto eroico, con le Tre Cime e con il fronte dolomitico non c'entra una cippa.

Mentre parecchio aveva a che fare con quei posti Sepp Innerkofler che della Dreizinnenhütte è stato il gestore per 17 anni, che delle Dolomiti di Sesto conosceva ogni sasso, che fra quei crozi è vissuto e su quei crozi è morto.
 
La targa a ricordo di Sepp Innerkofler al rifugio Locatelli-Innerkofler alle Tre Cime di Lavaredo (fonte Wikimedia Commons, licenza Creative Commons Attribution ShareAlike 2.0 Germany)

Ad essere sinceri il CAI di Padova ogni anno depone una corona di fiori vicino alla lapide che lo ricorda, ma sembra un ospite a casa sua.

Quest'anno la sezione padovana compie 100 anni: un secolo fa infatti venne eletto il primo presidente, l'avvocato Antonio Cattaneo. Per festeggiare degnamente il loro compleanno, e che compleanno, hanno organizzato diverse manifestazioni, incontri, iniziative varie, hanno editato o rieditato libri e fotografie e, fra le altre cose, han deciso di fare giustizia: il 21 settembre con una sobria cerimonia in quota hanno cointitolato il rifugio che ora si chiamerà "Locatelli/Innerkofler", facendo pace con la storia, con la guerra, con le rivendicazioni e con tutto l'armamentario di appartenenze nazionalistiche che dovrebbero essere dimenticate in fondo alla cantina e arrugginite da tempo.

(Una spataffiata di foto di Val e mie fatte l'anno scorso in quei posti splendidi nei quali abbiamo camminato per due bellissime giornate.)

venerdì 26 settembre 2008

Der Frosch for president!

 «Zuerst die Füße», prima i piedi: titolo della rana della discordia. (Fonte Panorama on line)

E' stata su tutti i giornali e telegiornali nazionali la rana crocifissa che ha fatto scandalo impegnando i bolzanini in polemiche e dispute anche pesanti per tutta l'estate. Non ci fosse altro di cui discutere da queste parti, questo blogghino potrebbe fornire qualche spunto.

Un brevissimo riassunto per chi si fosse perso (beato lui) la questione: il nuovissimo (e molto bello a mio parere) Museion di arte contemporanea, nuovo fiore all'occhiello del Governatore/Kaiser/papà degli altoatesini, ha spiazzato anche il suo babbo: forse non pensava che "arte contemporanea" non vuol dire bei quadri di fiorellini e paesaggi montani; Segantini, per dire, non c'entra.

museion

Museion

Nella mostra "Sguardo periferico e corpo collettivo” che inaugura il museo viene esposta la rana crocifissa, opera del tedesco Martin Kippenberger, morto nel 1997 a 43 anni dopo una devastante malattia. E che aveva tutto in mente, fuori che vilipendere la religione.

Mai come in questa storia si può applicare il detto: "la malizia è negli occhi di chi guarda": si è scatenata una polemica assurda che ha impegnato società civile, Provincia, Governatore, Sindaco (che, permettetemi, di tutto potranno parlare ma di arte, per favore, no! Almeno, non seduti sullo scranno), episcopato, Schützen, Benedetto XVI, mancano solo il museo di storia naturale e la protezione animali.

Bisogna toglierla, è una vergogna, è un vilipendio alla religione, un attacco alla sensibilità cattolica profondamente radicata nella nostra terra, è blasfema (!) e, dulcis in fundo, i bambini, i nostri BAMBINI! Così presi dalla rana da non vedere, nella stessa mostra e in posto molto più centrale, un'installazione con esplicite scene di sesso. Eh, i bambini!

Non è servita a nulla la spiegazione della direttrice del museo sul significato dell'opera: quando si parte per una crociata non si torna indietro. Ditelo a Goffredo di Buglione che la Terra Santa sta benone come sta.

Infatti Franz Pahl, consigliere SVF e presidente della Regione (che, essendo Trento e Bolzano due province autonome, conta circa come il due di picche) ha fatto lo sciopero della fame perché la rana venisse rimossa. Sciopero interrotto "per malore" quando un gruppo di artisti buontemponi si sono messi a rosolare cipolle e a cuocere würstel poco lontano.

La direttrice prima, il CdA dopo, non cede alle pressioni e decide invece che la Rana rimanga al suo posto. Che i politici si impiccino dei fatti loro. Chi ha ha messo la direttrice in quel posto? Loro. Ora la lascino in pace. Volevano un museo di arte contemporanea o di arte sacra?

Cosa c'entra questo blog con la storia della rana? Ora che la mostra è finita, la rana liberata se ne va in giro per l'Alto Adige Gabibbo like a fare il mona fra la gente, cazzeggia qui e là, e soprattutto filma i lavori per il BBT (il tunnel di base del Brennero, di cui mi rifiuto di parlare) il fracasso del nostro aeroporto fra le case, il traffico assurdo di Bolzano bella cittadina in mezzo ai monti.

compatsch

Compatsch, agosto 2008. a Sx a metà inquadratura la colata di cemento

Ispirata la passeggiata fra automobili, negozi di souvenir, carrozzelle coi cavalli all'Alpe di Siusi, e ancora più devastante per l'immagine dell'Alto Adige quell'altra passeggiata, sempre all'Alpe, che parte dallo spettacolo delle Dolomiti, attraversa il casino di gente dell'orrido centro turistico di Compatsch, da un'occhiata alla cabinovia con sfondo Sciliar per arrivare alla colata di cemento subito sopra il paese. Senza dire una parola fa più baccano di una conferenza stampa. Insomma un blogghino interesante.

Qualcuno suggerisce che dietro alla rana liberata ci sia un candidato dei Verdi alle elezioni provinciali. Non ho idea se sia vero o no. Io voto rana for president, ma lei, la saltabeccante anfibia rompigiocattoli, non chi eventualmente c'è dietro. Che non manca di ironia, comunque si chiami.

P.S.: con la chiave di ricerca "rana crocifissa" sul sito del quotidiano locale: 126 risultati dal 26 maggio 2008 al 26 settembre. Nemmeno Gesù (96 risutlati)

giovedì 25 settembre 2008

La fabbrica del falso

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Rimini quando la gente se ne va

[POST NOTEVOLMENTE MODIFICATO DOPO LA PRIMA PUBBLICAZIONE]

Ogni tanto mi scrivete commenti che sono un post. E finiscono persi fra le pieghe del blog, col rischio che non li legga nessuno ed è un peccato.

Ce ne sono due, nella Disneysmontegada che meritano visibilità:
Marzia, che vive queste esperienza dall'altra parte, dalla parte dei pastori e delle pecore scrive:

"hai espresso il mio pensiero in tutte le sue sfaccettature.
non ho vissuto le transumanze di un tempo per motivi anagrafici e territoriali (qui le transumanze non passano, se le ricorda a malapena mia mamma, quando era piccolissima e di notte sentiva le campane dei marghè che salivano dalla pianura), ma oggi...
oggi le ho viste come evento mediatico e turistico, vissute come fotografa/scrittrice, fatte come pseudo aiuto pastore.
che dire? meglio il comune che ascolta i turisti disturbati dai campanacci e li vieta al margaro, oppure quello che organizza la festa che, alla fine rende tutto un baraccone mediatico e kitch?
non lo so, ma l'importante è che l'allevatore non sia obbligato a rinunciare alla tradizione e/o trasformarsi in un pagliaccio."

Mentre Vera, che non posso linkare perché non ha niente di linkabile, vive nel più grande divertimentificio d'Italia, dove ogni cosa esiste in funzione del turista, scrive:

"Vivo e lavoro nel mondo del falso della rappresentazione, la riviera di Rimini. Tutto è artificio e molto viene creduto vero "Vado sempre in quell'hotel...che mi vogliono così bene..." e si prendono sorrisi fasulli, maledizioni ed improperi reali, convinti di essere amati.
Si vive tra "antiche" sagre della trippa e dello strozzaprete o della pappardella al cinghiale. Un orrore che rende ricca una regione. Mi chiedo se in fondo le desmontegade farsa non permettano malgrado la loro bruttura la sopravvivenza di quelle vere, in un economia nella quale la figlia o la moglie del pastore, servendo da bere ai milanesi in estasi, integrano il reddito della campagna con quello del turismo.
Tuttora dietro le quinte della Rimini delle discoteche arranca un'agricoltura marginale grazie agli apporti delle donne che "fanno la stagione". Si lo so, sempre di meno
."

Grazie :)

Continua il dibattito fra Marzia e Vera nei commenti di post sparsi. Di seguito la continuazione che inserisce neldibattito un argomento molto importante e serio: gli agriturismi. Ne riparleremo, intanto ecco cosa ci dicono le nostre amiche:

marzia ha detto...

"credo che, a volte, queste baracconate servano come paravento, è vero... una per il pubblico, e tutte le altre per chi lavora duramente!
...poi magari il turista arriva in un alpeggio genuino e scopre che le pastorelle non indossano il costume, ma... per me è peggio il fatto che i turisti pensino che basta il cartello "agriturismo" per convincerli che tutto quello che mangiano lì è genuino e prodotto in azienda. ce ne sono di autentici, ma quelli che ogni domenica hanno un pranzo di matrimonio con 100 persone..."

e Vera chiosa:
"Ciao Marzia, hai ragione la maggior parte delgi agriturismo sono in realtà ristoranti mascherati, gestiti da chi possiede anche delle terre e non è contadino. La legge stabilisce per gli agriturismo un detrminato numero di pasti annuo correlato alla superficie dell'azienda.
Le norme ausl richiedono per le cucine (almeno qui nelle terrre basse) ;) parametri uguali a quelli dei ristoranti...inox dappertutto celle frigo con trermografi abbattitori di temperatura.... Altro che polenta in malga.
Migliaia di euro impossibili da ammortizzare con 20 pasti in settimana. Si rende di fatto assai difficile la gestione dei pranzi con solo prodotti di produzione propria, tant'è che è ammesso l' uso di alimenti acquistati all'esterno dell'azienda in quantità percentualmente determinate, che non ricordo quali siano.
Sta poi a ciascuno decidere se rifornirsi dal vicino di campo o comunque sul mercato locale o se "far legna" andando alla grande distribuzione.
Di fatto a chi va a mangiare non sono dati strumenti per sapere cosa va a mangiare, pollo aia o pollo cresciuto dietro casa.
P.S.
Non sono una ristoratrice

Gatti molto speciali

Copertina del libro

Doris Lessing
Gatti molto speciali

Editore
Feltrinelli  (collana Universale economica)
Anno: 2008,
Pagine: 167, brossura

Curatore
Saracino M. A.

Prezzo di copertina: € 7,00

ISBN: 978-88-07-72037-6

Gatti, adorati rompiballe, bellissimi scocciatori, viziatissimi conviventi, tutti uguali e ognuno diverso, sono qui fra le pagine di racconti del premio Nobel per letteratura 2007 Doris Lessing. Che non mi fa impazzire, come narratrice, nel resto della sua produzione, ma i suoi gatti sono memorabili. Grande conoscitrice e attentissima osservatrice, ne racconta la vita e la morte, la profonda autoconsapevolezza, i tic che ben conosciamo, l'interazione con gli uomini e le relazioni con gli altri conspecifici, in pagine tenere, allegre, buffe ma anche tristi o drammatiche e a tratti anche sgradevoli.

Per chi ha avuto o desiderato o accarezzato nella sua vita almeno un gatto e non riesce più a farne a meno.

lamicia

Lamicia

mercoledì 24 settembre 2008

Pro Catinaccio

procatinaccio Riccardo Dello Sbarba mi scrive:

"Cara Francesca e care e cari tutti che dal resto del mondo volevate firmare la petizione Pro Catinaccio - Rosengarten. Adesso è possibile sotto questo indirizzo: http://www.firmiamo.it/procatinaccio
Grazie a Thomas Pardeller che ci dà questa possibilità"

Io ho già fatto sabato scorso al banco in piazza Mazzini, non meravigliatevi se non trovate la mia firma qui.

Ne avevo già parlato a suo tempo QUI, se volete rileggervi la storia in breve. Se volete approfondire, sul blog di Riccardo c'è molto materiale e documentazione.

Insomma, firmate, accidenti a voi, 'azzo aspettate? ;)

Servirà a una cippa, lo so, ma che lo si sappia: NON SONO D'ACCORDO! E io lì a sciare non ci andrò mai, nemmeno se mi pagano. Perché sarà l'ennesimo scempio, l'ennesima schifezza, l'ennesimo sciame di cannoni per la neve che altrimenti lì non c'è che pochi giorni nelle annate buone, altro che «Diventerà un paradiso dello sci»

Foto, Alto Adige on line. Qui ce ne sono altre. Si riferiscono ai lavori sull'altro versante del passo di Costalunga, sul latemar, questi purtroppo autorizzati dalla Provincia

" Il carosello sciistico si chiamerà Carezza Ski, uguale per italiano o tedesco o ladino. Lo slogan in inglese è: King of the Dolomites, re delle Dolomiti. Il nuovo sistema di innevamento artificiale garantirà una copertura nevosa del 98% sui 40 chilometri di piste (55% blu, 30% rosse, 15% nere) servite da 16 impianti (7 skilift, 8 seggiovie, una cabinovia). Funzionerà grazie a 170 cannoni collegati con 20 chilometri di tubazioni al bacino artificiale da un milione di litri sopra malga Moser (non ancora approvato dalla giunta provinciale altoatesina). La portata oraria salirà a 13mila persone." (*)

Un vero paradiso, si! 13 mila persone all'ora. Uno schifo se ci sono, un buco finanziario se non ci sono.

Ma la vogliamo smettere con i vostri paradisi? Che poi, dopo aver devastato con soldi nostri, venite ancora a batter casa perché siete in affanno e con l'acqua alla gola?

Foto, Alto Adige on line
"Certo, abbiamo abbattuto qualche albero", conclude. "Ma i larici in alto erano marci. Gli abeti del Demanio erano buoni, ma qualche sacrificio per rilanciare l’economia di un paese vale qualche sacrificio. Noi poi, abbiamo ripulito le piste dalla ferraglia arrugginita dei vecchi impianti. Abbiamo portato ordine a economia e natura. Alla fine, rimetteremo tutto a posto; come si deve, nel migliore dei modi. La neve artificiale, poi, aiuta l’erba a crescere meglio" [...]


Foto, Alto Adige on line

"Non abbiamo ben compreso come mai in tanti se la siano presa per i lavori. Certo, questa è una zona bellissima, in tanti l’hanno a cuore. E a vederla ora... Ma rimetteremo tutto a posto, a dovere; alla fine non si vedrà più nulla".(*) Albert Declara, amministratore del Consorzio che sta creando il paradiso.

(*) fonte: quotidiano Alto Adige del 19 settembre 2008, pagina 19

un po' di link per chi volesse approfondire:

multimediali:
Carezza, sbancata la foresta : foto raccappriccianti, e il video
Camminando fra i tronchi abbattuti: foto
Carezza, i prati che spariranno: foto
Articoli:

Piste sul Latemar, squarcio nella foresta
Uno skilift e tre piste Catinaccio sotto assedio
Parcheggi e megacamping
Catinaccio, patrimonio Unesco a rischio
Pro Catinaccio, già 600 firme

Dolomiti e Catinaccio, continua la discussione
Carezza, «stop nuove piste»

«No a nuove piste, giù le mani dal Catinaccio»
Sbancamenti, è la volta di Passo Costalunga
«Sarà un paradiso dello sci»

due paradisi a confronto:

catinaccio2

La mia idea di paradiso


skimapcarezza

E la loro. (plastigrafia fonte Dolomiti Supersky)

martedì 23 settembre 2008

E se non ho comprato niente io..

montagnalibri

La mia bici e Montagnalibri

..che sono una feticista del libro, che esco dal supermercato con metà della spesa che l'altra metà me la sono scordata ma con un paio di libri in tasca, vuol dire che non c'era proprio niente di niente.

E non c'è niente nemmeno sul mio blocchetto degli appunti, qualcosa fra le pubblicazioni non in vendita ma solo in mostra, qualcosa da cercare su IBS, o sulla Libreria della Montagna, qualcosa da ordinare al mio libraio, giusto per farmi odiare ancora un po' con le richieste strane.

Molto meno dell'ultima edizione, e già l'anno scorso non c'era una cippa. Non so, avrò torto, ma nell'area della mostra il libro "150 ricette con il graukäse" non ce l'avrei messo.

Già lo spazio è piccolo, un tendone che non credo superi i 200 mq, la dimensione di una modesta libreria, un terzo è dedicato a un'esposizione di manifestoni appesi e faticosi da seguire (mi sono rotta le scatole dopo minuti 5. Si sono un po' impaziente di questi tempi ma se vado a una mostra dell'editoria di montagna per vedere libri, libri e dintorni voglio vedere echecazzo! E non farmi venire l'artrosi cervicale a leggere pipponi su cosi svolazzanti ad altezze per me proibite. Pipponi altrui peraltro).

Un terzo è dedicato agli espositori della mostra (scaffali mi pare esagerato). L'argomento che occupava più metri lineari, i ben noti fotolibri. Basta, basta, basta! I soliti splendidi libroni, visto uno visti tutti (cit.), patinati e pesantissimi, con un range di costo fra gli anta e gli ento. Ottimi come strenna natalizia al cliente da ruffianare un po' che lo userà per pareggiare le zampe del tavolino zoppo. Che dopo averlo sfogliato una, due, tre volte, che noia!

Altri metri di espositori per libri che basta entrare in qualsiasi libreria, anche non dedicata, per vederli esposti nello scaffale "libri di avventura". Ma perché buttare un'occasione del genere per spingere e supportare banalità? Le stesse dell'anno scorso peraltro, o quasi.

Poi molti libri dell'editore locale Athesia. (Scusate non lo linko ma non voglio aggiungere pubblicità a pubblicità.) Meritorio editore eh, pubblica un sacco di cose sull'Alto Adige, le sue malghe, le montagne, le escursioni, i masi... ma le trovo anche dal cartolaio qui a Bolzano. Serviva esporle anche qui? Forse potevano interessare in una mostra a Roccacannuccia o a Palermo, che di Athesia non hanno mai sentito parlare, ma QUI!?! Ah era per i turisti non per i bolzanini? Ditelo subito allora che resto a casa.

Un espositore dedicato ai bimbi, ma percarità non venga in mente di voler comprare qualcosa, perché in vendita non ci sono.

cartine Infatti eccoci nell'ultimo terzo, (sisi ho tenuto i conti ;) l'area "mercato" gestita da una libreria reale (quest'anno la Südtiroler Buchhandlung di Bolzano) dove si possono fare acquisti. Anche qui tanti, troppi rispetto ad altri editori, libri di Athesia. E tutto quanto trovo davvero ovunque qui in città. Il libraio ha fatto la scelta di puntare solo su libri tecnici, o di escursionismo, arrampicata, trekking, passeggiate, malghe, masi, e cartine. Posso dirlo? l'unica cosa interessante l'area cartine, e solo perché proprio tutte ancora non le ho :D. Qui infatti si è vista la vostra cronista fare il gioco del celo celo manca (credo). Che l'elenco dei manca era a casa.

L'anno scorso, almeno, la libreria Disertori di Trento aveva un catalogo più articolato, più scelta, anche se non da farci le bave, più cultura, più suggerimenti e percorsi di lettura. Ma parliamo di Disertori appunto, che sanno quel che si fanno e sono abituati a far fruttare spazi angusti. Infatti qualcosa l'anno scorso ho comprato e qualcosa ho lasciato tristemente lì, che non sono paperon de' paperoni.

"Nello spazio espositivo in Piazza Walther il pubblico potrà sfogliare oltre 1000 nuove pubblicazioni, dalle guide ai libri fotografici, dai manuali ai saggi di cultura alpina, da 40 paesi di 450 editori. All’interno di MontagnaLibri il pubblico troverà anche una ”Libreria della montagna” dove acquistare tutte le ultime novità." leggo sul sito. O c'era una botola da qualche parte che portava ad un qualche piano sotto la piazza, e io, la solita distrattona, non l'ho notata, oppure io ho visto un'altra mostra.

O, per arrivare a 1000 han contato tutte le cartine esposte, oppure non han fatto altro che copia/incollare quanto scrivono nella presentazione della mostra del libro che si tiene in maggio a Trento che, mi dicono, è tutt'altra cosa.

Oppure ciurlano nel manico. Trova l'intruso, direbbe il mio amico.

Perché mai mi ostino ad andarci? Perché per un po' di tempo non posso andar per monti, ecco perché. Qualcosa dovevo ben fare con un tempo del genere, che mi tenesse lontana dalla finestra a guardare la serenata e tirar porchi.

sabato 20 settembre 2008

Disclaimer

compatsch

Alpe di Siusi - Campac

Mi sono riletta e se non mi conoscessi penso che il dubbio verrebbe anche a me, visto che siamo pure sotto elezioni. Per chiarezza: NON faccio campagna elettorale per i Verdi, non sto tirando la volata per Dello Sbarba, se viene eletto mi fa piacere ma non voterò per lui, se non viene eletto non mi straccerò le vesti.

Con i Verdi condivido alcuni punti di vista e Riccardo è una brava persona, quindi non vedo perché non sostenere quelle campagne che mi trovano d'accordo; altre idee e politiche non le condivido, e non sto qui a spiegare il perché e il percome che non frega nulla a nessuno; ma, dato e non concesso che ce ne fosse uno, non è il partito per il quale potrei spendermi nel mio blog.

Se c'è da fare baccano insieme contro l'ennesimo scempio ambientale, son pronta a battere coperchi, far casino, soffiare nel fischietto, scrivere lettere al giornale, scrivere sul blog, firmare petizioni; per altri argomenti non sono della partita. Diciamo meglio, non sono in squadra.

Oh, adesso che ho fatto chiarezza posso tornare a soffiare nel fischietto e a battere i coperchi con serenità.

(pronti per il capitolo Alpe di Siusi? :( )

PS: al mio paese un che "'l bat i coerci" vuol dire che gli manca un venerdì :D

giovedì 18 settembre 2008

Disneysmontegada

agnello in braccio

Transumanza, autentica, in val di Fiemme (TN)

Nel mio post di Notiziole varie, Marzia chiosa, a proposito delle Desmontegade diventate un evento, con un commento che merita di avere un po' di visibilità e che mi ha fatta pensare: 

"comunque, secondo me i pastori che partecipano a queste iniziative non lo vivono più con lo spirito di una volta.
...la gente un tempo ti salutava, ti offriva il bicchiere di vino, adesso ti cattura con la telecamera ed il cellulare..."

La prima casa che i malgari incontravano scendendo con le vacche dalla malga a mont, era la nostra. Li si sentiva arrivare un po' prima che spuntassero le prime bestie dalla curva del sentiero: i campanacci, il cane, le voci dei pastori.

Allora uscivano gli zii con la bottiglia del vino, ci si sedeva sugli scalini di casa a scambiare quattro ciacole sulla stagione, sulla manza del Peo che la s'é scavizada en coren, la grisa del Bepi che l'ha fat doi vedéi, della Maria che la s'é maritada con un furest, del Stefano dei Borele che l'ha vist l'ors, ma dal bon, l'era stremì e blanc come en linzöl!.*

Un paio di biceròti, di previsioni sull'inverno incombente, sul raccolto delle patate, e la desmontegada era bella che finita.

vacca Si, la capomandria aveva il campanaccio delle feste e qualche ramo di abete sui corni, c'era un po' di movimento dei vari allevatori che venivano a riprendersi le bestie, qualche altro biceròt che girava, fine.

Un poco più avanti nella stagione, nel giorno in cui l'estate finisce, si teneva, e si tiene tuttora, un evento importante per gli allevatori e i malgari della valle, la "fera de san Matté", la fiera di San Matteo, mostra mercato del bestiame a Malé, una delle più antiche in assoluto: se ne trovano tracce scritte fino dal 1270. Lì c'erano anche le bancarelle, le giostre, lo zucchero filato, il palco della banda e lo spiazzo per la balera dove gli allevatori tiravano tardi, giocavano alla morra, e tornavano a casa rigorosamente alticci, almeno una volta all'anno.

Niente a che vedere con le desmontegade riscoperte come evento spettacolo negli ultimi anni. Intorno alla tradizione si è creata la messa in scena della tradizione, pastori e allevatori diventano figuranti di sé stessi, quello che era addobbo per una festa spontanea rischia di diventare un cappellino kitch.

Attorno alla desmontegada si organizzano infiniti altri eventi, come le demo di Nordic Walking, le gite gastronomiche, la dimostrazione, anche quella spettacolo, della lavorazione del latte. Le APT vendono il "pacchetto speciale Desmontegada" che comprende la partecipazione alla sfilata di una fila di baccalà paganti che c'entrano come i cavoli a merenda. I veri protagonisti sono derubati della loro autenticità, diventano attori che recitano, enfatizzandole, le loro stesse vite, la tradizione non è più un legame che crea l'identità collettiva di un paese o di un popolo, diventa la rappresentazione di quello che il turista chiede di vedere; portando in cambio un altro po' di soldi in valle.

pecoredischiena-vi

Meglio o peggio di quanto succede altrove? Dove la transumanza non è ancora diventata show ed è vista con estremo fastidio da cittadini e amministratori locali che fan di tutto per mettere lacci e lacciuoli e creare difficoltà, perché gli animali sporcano le strade, perché mangiano qualche vaso di fiori, perché rallentano il traffico così gli automobilisti, odiando la transumanza autentica, arriveranno in ritardo in Primiero a vedere la transumanza spettacolo.

Senza rendersi conto che sono davanti a un evento che si ripete da migliaia di anni, più o meno uguale, a prescindere dalle mode, dal governo, e dai mercati finanziari. E che è una delle espressioni culturali ed economiche che unisce gli uomini di ogni tempo e cultura e colore.

Una via di mezzo fra la disneyzzazione della desmontegada e il disprezzo della transumanza non si troverà? O da una parte lascermo distruggere la cultura dagli ignoranti, supponenti, senza memoria e dall'altra ci faremo mangiare la nostra storia dal mercato del turismo e, in estremo limite, dalla "invenzione della tradizione" e non sapremo più chi siamo? 

Non ho risposte definitive, ovviamente. Ma chi se le ricorda com'erano le cose prima della TV e dell'appiattimento generale, le racconti a chi non le ha potute vedere, che sappia distinguere il vero dal falso in tutte le desmontegade che incontrerà nella vita.

* la manza del Peo che si è spaccata un corno, la vacca grigia del Bepi ha partorito due gemelli, della Maria che ha sposato uno di fuori, lo Stefano dei Borele che ha visto l'orso, ma davvero davvero, era spaventato e bianco come un lenzuolo.

Senza motore e senza confini

Video di c00lwind

7 minuti in aliante sopra Orobie, Valfurva, Valzebrù, in vista di Ortles, Cevedale e Gran Zebrù, pressoché seduti sulle ginocchia del pilota, con accompagnamento musicale di Mark Knopfler, il che non guasta. Buon volo :)

"8 settembre 2008, decollati da bergamo-valbrembo su tre alianti abbiamo raggiunto Bormio e siamo "saliti" sullo Stelvio volando a costone in uno scenario incredibile, indescrivibile, mozzafiato. Accompagnati dal nostro Angelo G. che in termica saliva con i diruttori estratti per non perderci..
Purtroppo come sempre le riprese sono spesso mosse. Questo perchè non posso pilotare coordinato e nello stesso tempo fare riprese "steady cam"! Sopratutto se si tratta di stare dietro all'Angelo. Ho usato una Canon A580 digitale per le riprese, tenendola con la mano sinistra senza poter guardare cosa stava riprendendo. L'aliante che sto pilotando è un Discus D-7176 della flotta del club AVA di Valbrembo. Roberto era su un Discus 2b, mentre Angelo su un altro Discus uguale al mio. Il filmato sarà disponibile su rapidshare appena possibile in alta definizione per DVD.
La musica di Mark Knopfler inizia volutamente dopo le conversazioni radio iniziali. Notate l'Angelo (sull'aliante che inseguo) che via radio molto diplomaticamente dice "ragazzi riuscite a fare volo insieme e seguire bene senza..." Io rispondo "Ci attacchiamo alla coda" . UNA PAROLA! Beh ci abbiamo provato, io ho la scusa che oltre a pilotare riprendevo. Buona visione!

c00lwind"

30 lettori per Rigoni Stern

marioMario Rigoni Stern - (Fotogramma dal film "RITRATTI - MARIO RIGONI STERN" di
Carlo Mazzacurati e Marco Paolini)

Montagnalibri, la sezione del Filmfestival della montagna di Trento che si occupa di editoria di montagna, nell'edizione bolzanina di questi giorni ha deciso di dedicare una giornata a Mario Rigoni Stern, scomparso nel giugno scorso.

Giovedì prossimo 25 settembre dalle ore 18, nella tensiostruttura che ospita, in piazza Walter, il padiglione di Montagnalibri, 30 persone leggeranno, 5 pagine a testa, "Il sergente nella neve".

Non è dato sapere chi siano i lettori e come siano stati scelti, né come pensano di organizzare la faccenda: la tensiostruttura non è enorme, di solito è ovviamente zeppa di scaffali, tavoli ed espositori carichi di libri, ci si gira malamente. Non ci sono panche, sedie, e nemmeno comodi stipiti ai quali appoggiarsi.

Poi, 5 pagine a testa in che senso? Mi parrebbe più sensato un capitolo a testa per non replicare le interruzioni assurde piazzate in mezzo a un dialogo o a un'emozione, come diceva Federico Fellini scandalizzato, alle quali ci ha abituati la Tv. Non metterei nemmeno la mano sul fuoco sull'acustica del posto... chissà come hanno risolto. Non so nemmeno se mi piacerebbe sentir leggere un libro tanto amato da 30 voci, sensibilità, immaginazioni diverse.

Comunque, se qualcuno dei "miei 25 lettori" passa da quelle parti e vede una gnoma bionda e spatuzza occhieggiare da sotto uno sgabello, be' potrebbe essere la quipresenrte cronista. :D

Restando in tema: sul sito del Festival di Trento c'è il trailer del film

RITRATTI - MARIO RIGONI STERN, DVD con libro
REGIA: Carlo Mazzacurati e Marco Paolini
Prezzo: € 20,00
Editore: Fandango Libri

Nell’arco di tre giornate Mario Rigoni Stern narra a Marco Paolini la sua vita.

"Mario Rigoni Stern ha vissuto questo secolo come un personaggio omerico, con la stessa pazienza, lo stesso coraggio, la stessa speranza in un disegno. I suoi occhi, il suo sguardo sono puri come la neve, ne hanno la stessa limpidezza, lo stesso candore. È un uomo di montagna abituato a camminare, e camminando ha attraversato in lungo e in largo questo martoriato continente. Come un padre mitico ha sempre avuto al primo posto della sua scala etica il senso di responsabilità. Non ha mai abbandonato nessuno lungo il suo cammino, che fossero soldati amici o nemici, o persone perdute tra le montagne. Se li è caricati sulle spalle e li ha riportati a casa. Ciò che non ha potuto portare indietro ha deciso di raccontarlo, per non dimenticare."
Carlo Mazzacurati

Per non dimenticare, e per non dimenticarlo.

mercoledì 17 settembre 2008

La LAV risponde alla Procura

Per completezza incollo quanto trovato fra le news di settembre sul sito nazionale della LAV. Le news vanno fuori linea dopo 4 mesi, vorrei invece lasciare traccia.

LAV su decisione PM per cervo ucciso a Bolzano
04/09/2008

“Riteniamo la decisione del PM Dott. Baumgartner, così come la abbiamo appena appresa dalle agenzie di stampa, immotivata ed ingiusta” afferma Gianluca Felicetti Presidente LAV.

La LAV presenterà nei prossimi giorni opposizione alla richiesta di archiviazione della Procura  della Repubblica di Bolzano in relazione alla nota vicenda del cervo, ammazzato in modo cruento ed ingiustificato sul pianerottolo del parcheggio pubblico di Via Mayr Nusser il 21 luglio scorso: domani stesso sarà dato mandato all'Avv. Mauro De Pascalis, del Foro di Bolzano, di depositare gli atti con cui la LAV intende presentare nuovi e sostanziali elementi al Giudice per le Indagini Preliminari, opponendosi con fermezza alla richiesta del Magistrato inquirente.

Il fatto aveva suscitato grande scalpore in tutta l'opinione pubblica nazionale, con vasta eco internazionale su diverse testate, in particolare tedesche ed inglesi.

“Se le argomentazioni citate dal comunicato stampa sono quelle riportate effettivamente dal PM, le consideriamo assolutamente confutabili” dichiara Massimo Vitturi, Responsabile Nazionale Caccia e Fauna Selvatica LAV “Le nostre ragioni sono chiare: un anestetico agisce tranquillamente su un cervo di 150 kg in 56 minuti - tanto il tempo per cui il povero animale è stato immobile, accovacciato sul pianerottolo. Questo peso, peraltro, corrisponde a circa la meta' del peso di un animale adulto. Lo dimostreremo con le relazioni dei nostri esperti”.

“Il cervo non era in preda al panico, altrimenti non se ne sarebbe stato fermo immobile per quasi 1 ora su un giroscale, pur essendo circondato da decine di agenti, la cui incolumità era assicurata dalla presenza delle reti dei Vigili del Fuoco” dichiarano Ester Valzolgher, Responsabile della LAV di Bolzano, e Claudio Calissoni, l'attivista che si era occupato del caso nel mese di luglio “nel panico forse c'era qualcun altro, non certo il cervo che anzi, considerato l'attraversamento della città, affollata dai turisti, in piena corsa, inseguito dalle volanti, aveva ampiamente dimostrato di essere attento agli esseri umani, molto più di quanto questi lo siano stati nei suoi confronti”.

La LAV sottolinea inoltre come non siano state minimamente prese in considerazione le diverse violazioni penali della legge sulla caccia, sia nazionale sia provinciale, rispetto alla gestione dell'animale vivo e della sua carcassa una volta abbattuto, conferita alla riserva di Bolzano come se si fosse trattato di un abbattimento avvenuto durante il normale esercizio venatorio. “Violazioni che ora sottoporremo alla valutazione del Giudice” conclude Calissoni.

Bolzano, 04.09.2008

Ufficio Stampa LAV Nazionale 06 - 4461325

http://www.lav.it/

Si archivi il cervo!

Hirsch

Il cervo ucciso a Bolzano (Fonte: sito dei vigili del fuoco volontari di Bolzano)

Lo scorso 4 settembre il sostituto procuratore Benno Baumgartner ha depositato la richiesta di archiviazione dell’inchiesta relativa all'abbattimento del cervo sceso nel centro di Bolzano, che tante polemiche aveva sollevato nel luglio scorso. In sostanza il dott. Baumgartner, dopo aver analizzato documenti e testimonianze, si è fatto l'idea che l'animale fosse davvero troppo pericoloso e che l'abbattimento non abbia violato in nessun modo la legge.

In particolare non risulta violato l'articolo 544 del codice penale che considera reato chi uccide un animale "senza necessità": il sostituto procuratore non si è fatto influenzare dalle foto pubblicate sulla stampa locale e si è convinto che la necessità invece c'era. Secondo l'Istituto zooprofilattico provinciale il cervo era di notevole stazza, circa 140 chili di animale in giovane età ed efficienza, in grado di sfondare la rete protettiva stesa dai vigili del fuoco che avrebbe svolto, come si legge nella relazione dell'ispettore forestale Carmignola, solo un ruolo di «mero palliativo psicologico». Era già andata buca la prima volta quando si è tentato di bloccarlo con una rete in un cortile dove si era momentaneamente rifugiato: i due operatori del canile comunale sono usciti a razzo con i capelli dritti dalla fifa inseguiti dal cervo.

Tutto questo autorizza il magistrato a scrivere: «Perciò si può tranquillamente ipotizzare che ai due vigili del fuoco non sarebbe toccata miglior sorte se il cervo avesse deciso di fuggire anche dal parcheggio Mayr Nusser»(*).

Anche sedarlo, secondo Baumgartner, non sarebbe stata una soluzione, non sapendo come il cervo avrebbe reagito nei dieci minuti necessari al farmaco per fare effetto: non si può escludere infatti che avrebbe tentato di sfondare le reti e di fuggire finendo chissà dove e combinando chissà cosa. Peraltro, si legge sulla relazione, il dosaggio richiesto per sedare un animale in quello stato di  stress e di agitazione, avrebbe potuto ucciderlo.

"In conclusione il pubblico ministero definisce «paradossale» lo sdegno morale che l’intera vicenda provocò nell’opinione pubblica nonostante il cervo si fosse introdotto «nell’abitat umano creando effettivo pericolo per le persone...» dimenticando che ogni anno migliaia di cervi vengono abbattuti nei boschi dell’Alto Adige mentre brucano tranquilli..."(*)

La questione non si chiude comunque qui: la relazione sostituto Baumgartner dovrà essere valutata dal giudice per le indagini preliminari, e sicuramente le associazioni animaliste non resteranno a guardare.

Io continuo a pensare che sia stata scelta la soluzione più facile e meno faticosa, tanto era solo un cervo, quante storie, cosa vuoi che sia? E questo atteggiamento si legge chiaramente anche nelle parole del procuratore riportate dal quotidiano locale. Per questo motivo tutte le logiche spiegazioni mi suonano stonate e fastidiose, perché sotto ci vedo un arrogante: ma facciamola finita, era solo un animale!

(PS: la mia amica veterinaria provinciale di una città del centroitalia, 45 chili di peso con gli scarponi, ha sedato e catturato senza spargimenti di sangue un cavallo imbizzarrito, grosso 3 volte il nostro cervo, scatenato nel centro storico della città. Forse la situazione era diversa, non c'ero, ma il sospetto che si potesse fare in altro modo continua a ronzarmi in testa)

* Fonte: quotidiano Alto Adige del 5/9/08, articolo a firma Mario Bertoldi

Giù le zampe!

Il taglio della foresta del Latemar (foto dal sito di Riccardo Dello Sbarba)

Chi volesse in qualche modo far qualcosa, contribuire al baccano che Riccardo Dello Sbarba vuol sollevare intorno alla svendita del Catinaccio al dio turismo invernale, può farlo in questo modo:

"CHI VUOLE ADERIRE ALLA PETIZIONE PUBBLICATA QUI SOPRA PUO’ COMINCIARE SUBITO A FARLO, SCRIVENDO UN COMMENTO A QUESTO POST E AGGIUNGENDO: NOME, COGNOME, INDIRIZZO E INDIRIZZO MAIL COME AUTENTIFICAZIONE. Passerò i nomi al Comitato." (Riccardo Dello Sbarba)

A breve sarà attivata una raccolta di firme su uno dei siti tipo firmiamo.it. Appena ho aggiornamenti in proposito ne darò notizia qui.

Chissà che le elezioni imminenti corredate da un bel po' di firme indignate una volta tanto servano almeno per fermarsi un attimo a ragionare.

Pia illusione, dite?

martedì 16 settembre 2008

Un po' di notiziole varie

...prima di affrontare gli argomentoni che si ammucchiano sulla scrivania, che abbisognano di un po' più di testa di quella che ho in questi giorni.

La Desmontega per le vie del Primiero - (Foto APT San martino di Castrozza)

Marzia mi ha contagiata :)

In Trentino iniziano le desmontegade. A fine estate le bestie che hanno trascorso la stagione in alpeggio, tornano a valle. E' tradizione secolare celebrare il rientro di animali e pastori con una festa che coinvolge tutto il paese: i pastori, che ha passato alcuni mesi isolati in montagna a faticare, scendono finalmente a valle e sfilano lungo le strade dei borghi fra due ali di gente festosa,  accompagnati dai loro animali che per l'occasione vengono addobbati con fiori, rami di abete, campanacci e nastri.

Quella che era una tradizione paesana e' diventata un'occasione di richiamo turistico: attorno alla desmontegada fiorsicono decine di iniziative e di offerte per prolungare di qualche giorno la stagione estiva ormai agli sgoccioli.

Quanto sia rimasto di tradizione e quanto sia un teatrino ad usum turisti, dipende da paese a paese. Probabilmente gli attori principali, cioè pastori, familiari e bestie lo vivono ancora con lo spirito di una volta, sta ai visitatori più sensibili e attenti separare il grano dal loglio, la parte autentica dalla sceneggiata disneyana.

Forse ha anche un'utilità per far conoscere alla gente i pastori e le loro vite, perché siano visti con altro occhio e non con impazienza e sopportazione quando si incontra un gregge, per capire che la pastorizia è un valore, culurale, economico e ora anche turistico, non una seccatura retaggio di tempi che furono.

Comunque:
Fiera di Primiero:
Gran Festa del Desmontegar
 

25.-26.-27.-28. settembre 2008 fra le manifestazioni di contorno in programma: Visita guidata al caseificio del Primiero; degustazione nel centro storico di Fiera di Primiero alla scoperta delle migliori ricette di dolci degli agritur della Valle di Primiero e Vanoi; Facile passeggiata guidata di circa 4 km tra i prati di Tais, Strina e Polina dedicata alla scoperta della tradizione contadina di montagna;
Domenica 28 settembre, LA DESMONTEGADA 
Sfilata delle mandrie condotte dai diversi allevatori in abbigliamentotradizionale, con l'accompagnamento di bande e gruppi folcloristici.Pranzo con piatti tipici presso lo stand gastronomico e pomeriggio musicale.
DA GIOVEDÌ 25 A DOMENICA 28 
RASSEGNA GASTRONOMICA 
Ristoranti e agriturismi aderenti alla Strada dei Formaggi delle Dolomiti presentano i prodotti di Primiero con piatti tradizionali e curiose rivisitazioni nel “Menù della Desmontegada”. (
fonte sito APT San martino di Castrozza)

QUI il programma in dettaglio

La DESMONTEGADA di PREDAZZO
14^ Edizione – 20/21 settembre 2008
Sabato 20 settembre
A partire dalle ore 10.00 e fino alle 13.30
mostra-mercato dei capi bovini provenienti dalle
valli di Fiemme e Fassa; al termine, premiazioni dei capi
e a seguire possibilità di pranzo alpino nell'attiguo tendone.
Nel pomeriggio, nella piazza principale di Predazzo, a
partire  dalle ore 16.00, rievocazione dei vecchi mestieri con
dimostrazioni pratiche di lavori legati al mondo contadino,
mungitura delle vacche, lavorazione del latte e produzione in loco
di prodotti caseari come burro, tosella, ricotta; l'arte dell'apicoltura
con dimostrazioni e assaggi e possibilità di degustare prodotti.

Domenica 21 settembre
A partire dalle ore 11.00, sfilata per le vie del centro, dei capi di bestiame finemente addobbati con fiori e rami d'abete  di ritorno dall'alpeggio estivo dalle varie malghe. La sfilata
sarà accompagnata da numerosi carri e figuranti con costumi e attrezzi  rurali d'epoca   e dalle note della Banda Civica “Ettore Bernardi” di  Predazzo;   si   concluderà   verso   le   ore   12.00 al   tendone   delle   feste   in località Minigolf con possibilità di pranzo alpino organizzato dal Gruppo A.N.A.  di  Predazzo.  Nel  pomeriggio ringraziamento e premiazione delle varie aziende agricole e dei partecipanti, prove di mungitura di mucche e 
capre, e per concludere intrattenimento danzante e tanta allegria.

QUI il programma dettagliato
(fonte: Comune di Predazzo)

Dall'altra parte del Trentino, in val di Pejo, nel parco dello Stelvio:

la tosatura delle pecore, la mungitura delle capre e la festa per il rientro del bestiame dai pascoli.

giovedì 18.09 -la “desmontegada” e la “tosada” delle pecore a Peio Paese con escursione accompagnata

venerdi’ 19.09 - la mungitura delle capre a Malga Covel con escursione accompagnata

sabato 20.09 - mostra mercato dei bovini a Cogolo, visita al caseificio turnario di Peio Paese con degustazione formaggi locali

domenica 21.09 - la “smalgada” delle mucche a Cogolo e intrattenimento musicale
(fonte: APT Val di Sole)

Tutt'altro argomento:

56° TrentoFilmfestival a Bolzano

Dal 18 al 28 settembre con la Rassegna internazionale dell’Editoria di Montagna in Piazza Walther, incontri alpinistici e letterari, proiezioni, mostre fotografiche.

Ad aprire l’edizione di Bolzano sarà la 22° Rassegna internazionale dell’editoria di montagna MontagnaLibri che sarà inaugurata giovedì 18 settembre alle ore 18 in Piazza Walther e rimarrà aperta fino al 28 settembre con orario 10 – 19.

Diversi gli appuntamenti in calendario. A cominciare dalla serata di giovedì 18 settembre all’Auditorium di via Roen (ad ore 21) in collaborazione con la Sezione Cai di Bolzano, con protagonista l’alpinista vicentino Pietro Dal Prà, che racconterà il suo moderno alpinismo dolomitico, tra nuove realizzazioni, solitarie, prestigiose ripetizioni.
Nelle serate successive, il 22 e 23 settembre ad ore 21 all’Auditorium di Via Roèn verranno invece proiettate alcune delle opere più significative presentate all’ultima edizione del TrentoFilmfestival.
Una seconda serata a tema alpinistico, sempre in collaborazione con la Sezione Cai di Bolzano è in programma venerdì 26 settembre, sempre all’Auditorium di via Roèn ad ore 21.00, protagonista  il medico - alpinista Giuliano De Marchi.
Non mancherà lo spazio riservato alla fotografia, curato dalla Galleria Fotoforum di via Weggenstein, che proporrà dal 16 settembre all’11 ottobre la mostra “Panoramiche” del fotografo vicentino Adriano Tomba. (inaugurazione 16 settembre alle ore 19.00).

(fonte sito Film festival)

Non mancherò una visita al tendone dei libri, anche se l'anno scorso non mi ha entusiasmata. E magari un giretto alla mostra fotografica.

Vi saprò dire.

"Fermiamo l'assalto alle Dolomiti"

Le nuove piste previste sotto la Roda di Vael - (Foto: Riccardo Dello Sbarba)

 

"Fermiamo l'assalto alle Dolomiti" Titola nel suo blog Riccardo Dello Sbarba, esponente del partito dei Verdi, presidente del Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano.

Ne avevamo parlato anche qui, questa primavera. Torneremo a parlarne, intanto linko il sito di Riccardo che insieme ai Verdi altoatesini ha promosso una raccolta di firme da presentare in Provincia perché non autorizzi questo scempio!

"Ora dunque l’obbiettivo è fare più baccano possibile sulla stampa e raccogliere più firme possibili, sostenendo il comitato, il cui sito internet in costruzione lo trovate qui: http://www.patrimonionaturale.eu/index.html"
Putroppo solo in tedesco. Per ora, spero.

Qui il testo della petizione.

Facciamo baccano, ognuno come può. Linkiamo l'iniziativa, il blog di Riccardo, scriviamo alla Provincia, chi puo' firmi. Siamo a un passo dalle elezioni provinciali, ho il sospetto che i numeri in questo preciso momento possano contare parecchio.

E con ciò mi dichiaro ufficialmente tornata ;)

domenica 14 settembre 2008

DFW

David Foster Wallace (fonte wikimedia.org,  licenza Creative Commons Attribuzione - Condividi allo stesso modo)

"E allora oggi è sabato 18 marzo e sono seduto nel bar strapieno di gente dell'aeroporto di Fort Lauderdale, e dal momento in cui sono sceso dalla nave da crociera al momento in cui salirò sull'aereo per Chicago devono passare quattro ore che sto cercando di ammazzare facendo il punto su quella specie di puzzle ipnotico-sensoriale di tutte le cose che ho visto, sentito e fatto per il reportage che mi hanno commissionato.
Ho visto spiagge di zucchero e un'acqua di un blu limpidissimo. Ho visto un completo casual da uomo tutto rosso col bavero svasato. Ho sentito il profumo che ha l'olio abbronzante quando è spalmato su oltre dieci tonnellate di carne umana bollente. Sono stato chiamato "Mister" in tre diverse nazioni. Ho guardato cinquecento americani benestanti muoversi a scatti ballando l'Electric Slide. [...]

Ho partecipato (molto brevemente) a un trenino a ritmo di conga [...] Ho visto un sacco di navi bianche veramente enormi. Ho visto frotte di pesciolini con le pinne lucicanti. Ho visto un parrucchino in testa a un ragazzo di 13 anni."

fonte: Una cosa divertente che non farò mai più

Non farà più niente, Wallace, non scriverà più niente, e non so dire quanto mi dispiaccia :(

PS: son tornata. Con un sacco di notizie da scrivere: ce ne fosse una di bella!

giovedì 4 settembre 2008

Monte dello spirito

PS: (pre scriptum) Dove sono in questi giorni non ho collegamento internet né accesso a un computer né alla mail (Minimegamondo, se mi hai scritto non posso leggerti!). Posto quest'articolo preparato giorni fa, per mezzo di un paziente amico.

Ma torno presto eh, tranqui! Nel frattempo ho raccolto dal quotidiano una messe di notiziacce di attacchi all'ambiente, che propinerò appena torno. Hasta siempre ;)

Manaslu, Himalaya, Nepal, m. 8163. (fonte Wikimedia commons, autore Ben Tubby, licenza Creative Commons Attribution 2.0)

Manaslu, l'ottava montagna del mondo, la montagna dello spirito. Tecnicamente non troppo difficile ma pericolosa per le soventi valanghe causate dal distacco di enormi seracchi e con qualche tratto delicato a ridosso della cima.

Spirito non glie ne manca, a Nives Meroi e a Romano Benet: battuti per due volte di fila dal Makalù, dal quale in febbraio Nives è tornata con un malleolo fratturato, ripartono il 7 settembre per tentare il loro undicesimo ottomila senza ossigeno, il Manaslu.

Nello stesso periodo sulle pendici della montagna ci sarà anche la forte himalayista spagnola Edurne Pasaban, insieme al team "Al Filo de lo Imposible", anche lei a quota 10 ottomila già scalati. Entrambe le ragazze sono in corsa per essere la prima donna a raggiungere le cime di tutti i 14 ottomila della terra.

Attenta a tutto quello che la circonda, per Nives ogni impresa è anche una crescita umana e culturale e sul suo sito scrive: "L'avvicinamento, lungo e molto vario costituisce una parte di enorme fascino, attraversando moltissime fascie vegetazionali, dalla foresta alluvionale ai rododendri ed alle orchidee d'alta quota, e mettendo gli alpinisti in contatto con villaggi di varie etnie nepalesi, tra le quali prevale la Gurung."

Spero che anche per questa impresa la sorella di Nives, Leila, tenga attivo il filo diretto con i due alpinisti aggiornando le pagine del sito man mano che arrivano notizie dal Nepal.

E spero che si siano lasciati alle spalle il periodo di sfiga targato Makalù e che tornino con una bella impresa a loro attivo.

Fonte: sito ufficiale di Nives Meroi