venerdì 26 marzo 2010

I gradi della morte

ESC_4205

Val Lasties, gruppo del Sella

Interessante contributo di zullix in un commento al mio post "I numeri non sono isterici" che merita in un post la visibilità che fra i commenti andrebbe persa:

Valanghe, circa rapporto grado pericolo / morti:

Grado 1, In Italia circa il 2% degli incidenti mortali avviene con questo grado.
Grado 2, In Italia circa il 32% degli incidenti mortali avviene con questo grado.
Grado3, In Italia circa il 54% degli incidenti mortali avviene con questo grado.
Grado 4, In Italia circa il 12% degli incidenti mortali avviene con questo grado.
Grado 5, In Italia non sono noti incidenti mortali con questo grado.

Fonte: Dipartimento Regionale per la Sicurezza del Territorio
Servizio Centro Valanghe di Arabba 2007, Guida per l'utente, disponibile sul sito Arpav.

(Grazie zullix, trovato!)

Quindi più di metà degli incidenti mortali avviene con grado di pericolo 3.

Perché con grado 4 o superiore chiunque abbia un po’ di buon senso va in piscina e non a fare scialpinismo, perché con grado 2 la probabilità di valanga è indubbiamente minore… perché grado 3, in mezzo alla scala dei valori, è letto come pericolo medio: si c’è un po’ di rischio ma non poi così tanto. Invece grado 3 è pericolo MARCATO. Marcato vuol dire alto, pronunciato, spiccato. Forte.

Interessante comunque lo scambio di opinioni nei commenti del post segnalato sopra. Grazie a tutti voi.

5 commenti:

  1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  2. sarebbe interessante capire quanti "esperti" ci sono in questo 56%

    ciao francesca

    sorry per gli errori del post prec. (venerdi' mattina...)

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  3. Il grado di pericolo 3 è quello più pericoloso proprio perchè medio, ma quello che mi colpisce è la percentuale con grado 2 , altina e fa riflettere........

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  4. avanti con le citazioni: A ) circa gli esperti: 1 ) Il 66% degli sci alpinisti possiede un ARVA. Ma solo il 16% è in grado di usarlo correttamente. 2 ) Solo 1 su 6 soccorritori professionisti con ARVA era in grado di localizzare 4 sepolti e di ubicarne il punto con la sonda in 25’ (scavo e disseppellimento escluso).
    fonte:"http://www.lawinenball.com/Italy.htm"
    B ) per spostare i discorso dal soccorso alla prevenzione, visto che si finisce sotto indipendentemente dal grado di pericolo e dal grado di esperienza:: 1) "L'uso dell'ARVA la mortalità solo marginalmente, da 76% a 66%: fonte:"http://www.scialp.it/valanghe/tecnica/brugger.htm").
    2) Twenty-five years of experience and continuous development are the reasons that 98% of all avalanche victims, who activated their ABS avalanche airbag, have survived while 90% of this group were completely uninjured!*
    * Source: Swiss Federal Institute for Snow Science and Avalanche Research Davos/Switzerland
    Saluti

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  5. C'è un bellissimo volantino del CAI-SVI che spiega come vengono calcolati i gradi di pericolo.
    http://www.cai-svi.it/j/images/fotoarticoli/volantino_bollettino.pdf
    (e non chiedete a me perché questi documenti son sempre nascosti...) Grado 2 significa che 1 pendio ripido su 3 ha una qualche dose di rischio. Non è che sia proprio bassa come percentuale, anche se è chiaro che con un po' di cognizione ci si possono anche prendere dei rischi c'è ampio spazio per sbagliare.

    Varrebbe anche la pena di notare che il rischio valanghe viene in genere indicato su un area piuttosto ampia ed è sempre più importante il testo del singolo numero riassuntivo, che ha un valore indicativo. Ad esempio l'ultima volta che hanno dato grado 4 qui da me la motivazione era che ne era appena scesa quasi un metro con forte vento. In realtà su buona parte dell'area non aveva nevicato affatto. Allo stesso modo un rischio basso non esclude situazioni locali molto pericolose che vengono spesso indicate nel testo.

    L'accanimento contro gli "esperti" comincia a sembrarmi eccessivo. Sarebbe quantomeno utile fare distinzione fra esperienza (che è alla base di tutto) e presunzione (che può essere un cattivo uso dell'esperienza) e ricordare che uno sbaglio capita a tutti. Come, a dirla tutta, mi sembra eccessiva l'attenzione mediatica data alle valanghe. Mi sembra di tornare agli anni 80 quando ogni volta che si pronunciava la parola montagna immediatamente qualcuno tirava fuori le vipere. Poi dopo 20 anni qualcuno si è accorto che le son meno velenose del siero "obbligatorio" all'epoca e che in fondo mordono raramente. Alla fine per le valanghe muoiono 20 persone all'anno, nemmeno tutti sciatori. Se è vera la cifra di 400000 praticanti fornita qualche post fa siamo probabilmente dalle parti della soglia fisiologica ed è una soglia bassa. In bici ne muoiono 600 all'anno, fate le proporzioni fra praticanti, morti e notizie al telegiornale...

    Sono l'unico a pensare che il terrorismo mediatico sull'argomento fa gioco a chi sulle valanghe guadagna, direttamente o indirettamente? Anche solo vedere i produttori di ARVA che continuano a inserire soluzioni proprietarie nei loro prodotti, invece di sedersi a un tavolo per evolvere lo strumento insieme, e la superficialità di certi articoli mi fanno dubitare della buona fede di tanta gente.

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